Daje!
Ma
che significa daje? Questa esclamazione ha tanti diversi significati,
accentuati dal particolare tono della voce:
1)
ha un valore esortativo nel sostenere qualcuno a fare, a concludere bene una
certa cosa, una impresa almeno abbastanza difficile o complessa.
Un
ragazzo sta correndo una maratona, un ciclista è impegnato in una dura salita,
uno studente sta studiando per dare un difficile esame.
Con
un sentito … daje! si infonde forza e coraggio e si cerca di essere loro
vicine
2)
Di fronte a ripetuti avvenimenti negativi, a disgrazie e impicci che non danno
tregua alla persona colpita, con un sospiro, questo potrà lamentarsi con un
rassegnato … dajè! Proprio nel
senso ci farsi forza a sopportare l’ennesima sventura.
Citando
un noto film: “Potrebbe andare peggio! Potrebbe piovere!” Nella scena
successiva: acqua a catinelle! E a quel punto sarebbe stata perfetta la
pronuncia da parte di uno degli attori di un bel … daje!
3) Ed
- daje!
Rafforzato
dal prefisso ed- questa parola assume un triplice significato.
a.
“Evvai”, da accompagnare un ”caxxo” per enfatizzare.
b.
“Ti prego!”.
c.
“Ho detto di no!”
4)
Esortativo per fare fretta
Sbrigati!
“Sono
le 8 a quest’ora dovresti già essere a scuola, daje!”
5)
Affermativo, confermativo di appoggio a una idea
“Ordiniamo
la pizza stasera?”. “Daje!”
6) Ari
- daje!
Per
un’azione che si ripete. “Aridaje! quel tipo continua a chiamarti.”
7) Daje!
Daje!
Serve
per liquidare l’interlocutore molesto o noioso.
8)
Di chiusura
Tu
e i tuoi colleghi avete finalmente messo la parola fine al progetto su cui
lavoravate da tempo. “Daje ragazzi!”
9) Daje
de…
Qualsiasi
cosa manchi al tuo piatto, aggiungilo. La pasta ti sembra insipida? Daje de
sale!
10)
Mostrare educazione
Quando
due mani stanno per agguantare la stessa cosa da mangiare, la cavalleria è
d’obbligo. Daje (vai, fra’!).
11)
Esprimere contrarietà
Verso
qualcuno che si è mostrato maleducato, senza rispetto per la compagnia … ed-daje
però!
***
Ma che c’entra tutto ciò col dialetto carpigiano? C’entra, c’entra, perché anche da noi esistono modi di dire con identici significati, ma con la significativa differenza che le esclamazioni sono molteplici e non solo una; il dialetto carpigiano è molto ricco e i modi di dire si differenziano quasi sempre con i vari e diversi significati. Ecco per numero le varie corrispondenze.
1) Quando c’è da esortare, si pronuncerà un
bel … dàai mò!
2) Ma di fronte all’ennesimo impedimento o
altro fatto negativo da sopportare, ci si potrà lamentare sbuffando con un
sobrio, ma interiormente intenso … dàai puur!
3) Su! Suuu!
4) Sul fare fretta nei confronti di persone
lente, il dialetto carpigiano è molto molto ricco. Eccone alcune:
Dàai
ch a s viin siira adòos!
A
che óora a t ciàam ia?
Mò
ii t ancòrra lè?
’Csa
fèmm ia ’na brisscola?
Fòmm
ia un ròogit?
Des-ciùll
èt! A n stèer mìa lè a sinquantèer! Una frase di primo acchito assai
misteriosa e che solo chi è dentro al dialetto può bene capire e interpretare.
Ecco la traduzione: Svegliati! Non stare lì a gingillarti e a perdere tempo!
Non indugiare vieppiù!
Ancora:
des-ciùurl èt, dèṡṡd èt, scaant èt, descàant èt, s-ciòold èt, des-ciòold
èt, deṡgumbìi èt, deṡmèerd èt, despèggn èt, deṡgàagn èt, deṡbròoi èt, despultìi
èt, destàach èt da la rumèela, ṡgaag’ èt, móov èt, invii èt, tóo 'na deciṡiòun,
viin ṡò dal piir! Ancora: ṡmiinc’ èt (dal ferrarese
sminziàr = iniziare), ṡbimmbl èt, ṡmóomi èt, ṡbròoi èt, dessàapl
èt, viin a unna, viin a còo, andòmm ia o stòmm ia, gramlòmm ia o fòmm ia paan? Andiamo
o stiamo? Facciamo il pane o stiamo lì a perder tempo a impastare lentamente
con la gramola?
Viin
èt, o gniiv èt? Stèet, o stèevet? Vieni o venivi? Stai, o stavi? Alóora!
... Vèet o n' vèet? Allora! ... Vai o vieni?
5) Partèmm ia? Dàai mò!
6) Bè mò … ancòrra!
7) Dàai mò ch andòmm! Ch l’è óora (tè
tèeṡ)!
8) Òooh là, aanch quèssta l’è faata!
9) Daagh mò! Ṡuntèegh! …
10) Tóola tè!
11) Óoh umòun! Laasa lè! A n
s fa mìa acsè!