Il cognome Gavióol
di Mauro D’Orazi in collaborazione con
Pietro Gavioli
prima stesura 5-2-2013 v14 del 23-12-2014
Gavióol è un cognome padano molto diffuso anche a Carpi.
La
parola gavióol nel dialetto carpigiano, ma anche nelle zone vicine,
viene spesso viene usata, oltre che per un grosso e nodoso bastone con cui
randellare qualche fastidioso malcapitato, come sinonimo di organo sessuale
maschile proprio per la forma del pezzo di legno.
Ci
sono poi i verbi derivati ṡgaviulèer e ancor più ingaviulèer
stanno a significare rapporti sessuali molto focosi e decisi, con
prestazioni maschili rigide, consistenti e durature, tali da potersene di
solito vantare con gli amici al bar o in compagnia, con narrazioni eroiche e
sesquipedali.
Il
verbo ṡgaviulèer indica anche l’azione del bastonare con violenza
qualcuno.
Il
monsignor Francesco Gavioli, originario di Villafranca di Medolla, di cui la
biblioteca di Mirandola ha ereditato una notevole raccolta di documenti e
materiale cartaceo, ci suggerisce che l'origine del nome potrebbe derivare dal gavio.
Ruote di legno a quattro e a sei gavi
Il gavio, oltre che simboleggiare nel volgare l'organo
maschile, era uno dei segmenti in legno rotondi che incastrati l'uno nell'altro
davano la circonferenza della ruota dei carri. Di norma erano da quattro a sei
segmenti. Andavano tenuti insieme con il supporto del ferro esterno circolare
scaldato, e che una volta raffreddato comprimeva e teneva bloccati i gavi.
dal Dizionario Niccolò Tommaseo ed. 1872
Questo
cognome è molto diffuso nel ferrarese, modenese, bolognese e mantovano. In
generale lo si trova un po’ dappertutto lungo la valle del Po, poiché i gavioli erano coloro che aggiustavano
le ruote dei carri agricoli che transitavano lungo le strade della Val Padana.
Un'altra
versione, sull'origine Gavioli, è stata raccolta da Celso Malaguti sul
periodico “Piazza Verdi” di Finale Emilia:
“E' un cognome tipico della zona che comprende il veronese, il
mantovano, il modenese, il bolognese, il ferrarese e il rodigino. È quindi
largamente attestato a Modena, a Carpi e così pure a Finale Emilia. Muove dal
personale medievale "Gaviulus", derivante dal nome proprio latino
"Gavius", potrebbe inoltre derivare dalla "Gens Gavia", ben
assestata nell'area mantovano-veronese. Ma è pure possibile che derivi
direttamente o tramite modificazioni dal termine germanico "gawi" (villaggio,
contrada). D'obbligo, per noi della Bassa, ricordare Monsignor Francesco
Gavioli, che negli anni in cui è stato parroco di Villafranca, ha curato una
ricchissima raccolta di libri e documenti, poi donati alla Biblioteca Comunale
di Mirandola. Di rilievo inoltre il suo successivo incarico in qualità di
archivista abbaziale a Nonantola.
La sterminata documentazione che il Monsignor Gavioli ha donato,
prima di morire, alla biblioteca mirandolese "Eugenio Garin" è nota come Raccolta Gavioliana.”
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A
proposito di Gavioli, ne accenna anche Franco Violi in “Cognomi a Modena e nel
Modenese” (2007 Ed Il Fiorino), a p. 101, dove è scritto: " ... muove dal nome
personale "Gaviolus", documentato nel Chronicum Vulturnense,
derivante dal nome proprio latino "Gavius". Un "L. Gavius
Severus Mutina" è registrato nel Corpus Inscriptionum Latinarum, VI,
2375".
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Infine, se prendiamo il gergo di muratori carpigiani… gavióol indica l’organo sessuale maschile, che si
contrappone (per modo di dire) alla ratica che è quello femminile; mentre dietro,
in entrambi i casi, abbiamo incontestabilmente… al
furìil.
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