domenica 15 settembre 2013

Sogno - Mia   madre     mi    saluta - - 
di Mauro D’Orazi
Carpi, 23 Luglio 2013                Era il 2013-07-14
In questi lunghi anni di sua crudele e orribile malattia, che ottenebra il cervello e il fisico, non avevo mai sognato mia madre.
MAI! Assolutamente MAI!
Due domeniche fa, il 14 luglio, mi apro gli occhi alle 6 circa, anche se non c'è la sveglia puntata, mi alzo un attimo, torno a letto e mi riaddormento.
Faccio un sogno brevissimo, ma vivissimo:
ho la faccia nel buio, non capisco! Alzo lentamente in su la testa, cercando di capire. Vedo la figura e il volto di mia madre sopra di me; io sono inginocchiato per terra e ho la mia faccia rannicchiata e appoggiata disperatamente appena sopra le sue ginocchia, come si fa da piccoli per ottenere conforto e protezione.
Lo scuro che avevo visto era quello della sua veste che mi comprimeva il viso e gli occhi.
Lei è seduta su una sedia, vestita di grigio scuro, ha circa settant'anni, in piena forma; certo per questo importante momento, vuole i capelli bianchi gonfi e curati, come quando usciva dalla parrucchiera, dove andava tutti i venerdì di fronte a casa nostra.
E' con le ginocchia strette in una posizione compostissima.
Io stupefatto la guardo dal basso verso l'alto e lei mi sorride luminosa e con dolcezza mi accarezza la testa.
Mi sveglio di colpa in preda a una disperazione e un' angoscia totali, il cuore c'è l'ho in gola e mi batte fortissimo.
Il mercoledì successivo mia madre va in crisi: polmonite!
Troppo per un fisico già al lumicino.
Domenica 21 luglio alle 3 di notte, con un ultimo sospiro, ci lascia gentilmente così come aveva vissuto: è stata meravigliosa, amorevole, dolce e generosa. Cosa si poteva chiedere di più a una madre e a una donna la cui infanzia era stata terribilmente segnata da lutti, malattie e disastri economici della sua famiglia un tempo benestante.
Ripensando all'accaduto, nulla può togliermi la convinzione che con quel sogno e con quei gesti mi abbia voluto salutare, si sia voluta accomiatare da me.

                                                                         Mauro D’Orazi (Dorry)

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