martedì 23 giugno 2015

Mini – modellini Ferrari di Scaglietti – Tirelli - di Mauro D'Orazi - Carpi - dialetto carpigiano

Prima stesura 10-06-2015                                                                                              V09 dell’08-03-2016
Mini - Ferrari di Scaglietti -  Remo Tirelli
e altre note su modellini carpigiani di auto e moto
                 BOZZA in perfezionamento                      di Mauro D’Orazi  

Gianguido Tarabini (Tarash Bulba) mi ha chiesto alcune note sulla “ferrarina” in suo possesso ed esposta con giusto orgoglio all’ingresso del Blumarine;  ho colto l'occasione per riassumere in un unico pezzo tutto il materiale (in parte ancora un po’ contradditorio e lacunoso) che ho su questi piccoli modelli a motore carpigiani degli anni ‘50-’60.
Mi sembra un capitoletto della nostra storia molto carino da ricordare e da non perdere; traspare chiaramente la genialità, la manualità, la fantasia di persone NON comuni; valentissimi artigiani che ho sempre ammirato per quello che sapevano fare con la testa e le mani.
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Mauro D'Orazi per Tarash Bulba (note tratte da Facebook)
22 febbraio 2015

1960 ca - Carpi -   mini Ferrari  in uno stand della Lambretta
(non montava un motore Lambretta 125 c c,
ma un DEEM 50 c c a raffreddamento forzato)

Tarash Bulba  - Grazie Mauro, ora quella stessa mini-Ferrari fa bella mostra di sé nell'ingresso della Blufin. Io però da bimbo non l'ho mai guidata, ne avevo una più "classica" in plastica con i pedali con la quale scorrazzavo nel cortile del Molly.   

Mauro D'Orazi - chi sono i bimbi? li conosci? 
          
Tarash Bulba - Non lo so, io sono nato più tardi, forse uno potrebbe essere Antonio Paltrinieri, il fratello dell'Annunziata. Però è un ipotesi.  22 febbraio alle ore 9.31 ·  

Mauro D'Orazi ecco !! chiedo alla interessata
22 febbraio alle ore 9.33  

Annunziata Paltrinieri mi dice però che nelle due foto sopra non è lei e forse nemmeno suo fratello 
E aggiunge  “La Ferrarina per poter partire andava spinta. Era perfetta in ogni particolare, quello era il suo unico difetto. Quanto ci siamo divertiti!”

Mauro D'Orazi  - Ho qui davanti (al bar Tazza d’Oro) Antonio Paltrinieri che mi conferma che sono lui e Annunziata. Sono lì in quello stand per pubblicità; ma il motore era da Lambretta ? (un 125 c c troppo potente per dei bambini), come potrebbe apparire dall’insegna pubblicitaria, oppure più probabilmente un DEEM 50 c c due tempi a raffreddamento forzato
22 febbraio alle ore 10.03  
Sergio Scaglietti in una foto del 1953
Mauro D'Orazi - 1960 circa Carpi - modello di mini Ferrari con Antonio Paltrinieri a sn.
Ecco la testimonianza che ho (Mauro D'Orazi) raccolto il 22-02-2015 da Antonio Paltrinieri:
“Siamo alla fine anni '50; il carrozziere della Ferrari, Sergio Scaglietti (1920 - 2011), costruì la carrozzeria di questa e altre due ferrarine (tre in tutto). Marcate 0001, 0002 e 0003.  Il meccanico "fantasista e geniale" Remo Tirelli è l’autore della meccanica e del telaio in tubi; aveva bottega in via 4 Novembre, dove aveva l'officina con il cosiddetto "Pensatoio", luogo frequentato da amici,  a mo’ di filosso, da cui scaturivano le idee più strane e originali.
Tirelli attrezzò le tre aumobiline con un motore a due tempi DEEM 50 c c a raffreddamento forzato, usato per piccoli motofurgoni (anche se nelle foto la Ferrarina è esposta dal concessionario della Lambretta a Carpi). Il problema era che bisognava avviarle a spinta,  perché per motivi di spazio, non c’era il pedale dell’accensione. Questa della foto era di Vittorio Paltrinieri, si presuma la 0002; la prese per figli Annunziata Paltrinieri e Antonio Paltrinieri. Divenne poi dei Tarabini – Molinari e oggi questo modellino è esposto nell'ingresso del Blumarine a Carpi.
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A chi sono andate?
La prima è andata direttamente in USA; per le altre le storie si intrecciano e si sovrappongono, non c’è chiarezza. Riporto con beneficio di inventario, le notizie che mi sono arrivate in buona parte vere, ma altre da verificare.
La 0001 dovrebbre essere stata manda da Ferrari stesso a Chinetti in USA.
Una la comprò Gian Pietro Bonaretti (industriale di Carpi) che la sottopose (sempre con Tirelli) a miglioramenti come l’avviamento elettrico, la marcia indietro mutò la livrea da quella per la corsa di Le Mans che comprendeva il bianco (come quella poi Tarabini) in completo rosso Ferrari, pare che il motore fosse da Lambretta, ma restano i dubbi più volte espressi.
Un esemplare pare sia andata al Circo Orfei (?) dove veniva adoperata negli spettacoli e nelle sfilate per pubblicizzare il circo all'arrivo nelle varie città (è leggenda?).  È chiaro che sono necessarie delle verifiche. La verità si mischia appunto con la “leggenda”. La ricerca è in corso e ho passato tutta la mia documentazione ad Adolfo Orsi, super esperto di Ferrari e che possiede sulle tre Ferrarine preziose testimonianze e documentazioni.
Pare ci sia stato il passaggio a un asta a Montecarlo.
Se i proprietari sono tutti veri, è chiaro che ci sono stati dei passaggi proprietà da appurare nei tempi di successione.

Mauro D’Orazi - La bottega di Remo Tirelli era un lungo garage di proprietà di Vittorio Paltrinieri sito nel lato sud di via 4 Novembre. Nel “Pensatoio” Tirelli ideò anche una speciale e teorica macchina, che avrebbe dovuto ricavare energia dal moto delle maree utilizzando degli lamieroni che dovevano oscillare in base ai movimenti del mare e, tramite una dinamo, produrre energia elettrica. La sua ultima attività fu quella di produrre fili da freno da bicicletta completi di terminale, con un apposito congegno meccanico - elettrico inventato da lui stesso. Questa macchina completava i fili da freno da bicicletta dei loro terminali, che venivano torniti e sistemati automaticamente in serie.
Remo penso di vendere in serie questo modellino di Ferrari e predispose un apposito depliant. Il costo dei prototipi era attorno alle 500 mila lire, una cifra considerevole al tempo.
Remo era poi fratello del Tirelli della Tirelli Frigor, nota al tempo ditta carpigiana che produceva frigo industriali e da bottega /bar. Quest’ultimo Tirelli era il padre di Leda Tirelli, moglie di Dino (FRARICA) Righi, noto industriale carpigiano delle camicie.

1965 ca modellino mini Ferrari con motore DEEM – oggi di proprietà  Blumarine
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Nel 1957 ca Carmine D'Agostino era il benestante proprietario della villa in via Roosevelt, al tempo una specie di cantina dove lavoravano i residui dell'uva e frutta secca (fichi, ecc...). D'Agostino aveva fatto costruire per il figli una specie di piccola Fiat 1100, senza tettuccio, che funzionava con un motore a scoppio. Il ragazzino girava contento negli ampi spazi esterni della ditta.
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Ricordo anche che nei primi anni ’60 il figlio di Dino Righi, Giorgio, mio compagno di scuola, girava invece nel lungo perimetro interno della FRARICA con un modellino di auto con motore elettrico.
Un pomeriggio di fine scuola, giugno, tutta la classe era ospite di Righi e vidi l’oggetto del desiderio. Deve essere stato lì, quando vidi la piccola auto, che ho provato per la prima volta un fortissimo e acuto sentimento di invidia e di impotenza di vita.
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La “mania” di costruire modellini a Carpi ebbe origine da un paio di abili meccanici; nei primi anni ’50 il meccanico commerciante di Moto Guzzi Cadossi che ne costruì una per il figlio, seguito poi da Giorgio Sgarbi nel 1959, che costruì anche lui una piccola moto per il figlio Gigia Gianfranco Sgarbi. 



Anni ’50 – tre foto allo stadio di Carpi - Cadossi con un modellino costruito dal padre

Anni '50 Stadio di Carpi Cadossi con una motina,
a dx il Conte Galasso Benzi, gentleman della moto.
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20 settembre 1959 - Festa dell’Infanzia al Parco - Gianfranco (Gigia) Sgarbi fa rifornimento presso il distributore Aquila (poi Total) vicino al Parco dal benzinaio Anacleto Burani; esattamente dove oggi c’è la rotonda di via Giovanni XXIII
Particolare della foto - il faccino di Gigia
Negli eccezionali (anche se non nitidi) fotogrammi che seguono, estratti da un filmino d’epoca, vediamo il piccolo Gigia esibirsi il 20 settembre del 1959 per la Festa dell’Infanzia al Parco con una piccola replica di una MV 500 cc da corsa. La “motina" fu progettata e costruita da suo padre… naturalmente ed è ancor oggi gelosamente conservata dal figlio.

20 settembre 1959 - Festa dell’Infanzia al Parco - Gianfranco (Gigia) Sgarbi percorre la pista interna con una mini moto n 13 costruitagli dal padre Giorgio

Il giro prosegue
Il traguardo si avvicina


20 settembre 1959 - Festa dell’Infanzia al Parco - Il Sindaco di Carpi Bruno Losi premia il bambino per l’impresa effettuata. Gigia è in braccio al segretario del Sindaco Augusto Depietri
per le foto contattatemi - dorry@libero.it

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