23-03-2023 Consiglio Comunale di Carpi su cittadinanza onoraria
a Michel Seeten Intervento del consigliere Mauro
D’Orazi
Commemorare un eroe è nello stesso tempo semplice, così come è facile mettere in evidenza le sue virtù, il suo coraggio, le sue azioni realizzate al di fuori della normalità spesso anche a prezzo della vita, come è successo nel nostro caso;
contrariamente …
è anche difficile, perché si può cadere facilmente nella retorica del sovrabbondante, dello scontato, tanto quasi da vanificarne la sua valenza in una società sempre più insensibile e con la memoria corta. Bisogna dunque trovare una via di mezzo, che consenta di inquadrare una persona eccezionale, o che ha compiuto un gesto eccezionale, e nel contempo evidenziarlo come esempio, perché possa servire per il futuro.
Penso oggi più che mai sia doverosa la conoscenza e la memoria di Seeten.
Era un francese! E devo dire che la Francia per me ha sempre avuto un grande fascino; la Francia della Rivoluzione, una tappa storica fondamentale, che pur fra eccessi, errori e contraddizioni, ha portato avanti il trinomio della Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, ai quali ispiro i fondamenti della mia coscienza e della mia vita sociale e politica.
La Francia dei diritti civili della persona … dove per la prima volta sono stati sanciti i diritti fondamentali dell’uomo (e della donna aggiungo sempre) già dal 1789.
Io sono uno che non ha certo timore a dire che quando ascolta la Marsigliese si commuove pensando a tutto ciò che sottende a questo canto.
La biografia di Seeten l’abbiamo ascoltata e letta, non la sto a ripetere nei particolari. Dare oggi la cittadinanza onoraria a questa persona è un’azione meritoria che serve a colmare un debito di riconoscenza. Un sentimento di ammirazione e di gratitudine che ha creato in noi carpigiani comportandosi in una eccezionale maniera. In questo caso particolare, la persona di Michel Seeten devo dire che mi ha sempre colpito e incuriosito.
Già il nome di per sé creava interrogativi.
Ma chi era? Da dove veniva? A n è mia uun di nòoster!
Poi leggendo vari libri o ascoltando ricordi, questa figura è si decisamente evidenziata nella sue peculiarità, un unicum che si è distinto dalle altre del periodo della Resistenza.
Essa possiede certe caratteristiche speciali:
innanzitutto Seeten non era italiano!
Poteva “tranquillamente” (fra virgolette) aspettare la fine della guerra come prigioniero, oppure tentare la via di fuga oltre le linee nemiche per ricongiungersi coi contingenti della Francia Libera;
invece decise di combattere nella Resistenza nelle nostre zone, mettendo subito in gioco la propria vita.
Già questa è stata una scelta molto determinata, molto forte, a cui vanno aggiunte le vicende che sono poi legate alla fine drammatica della sua esistenza.
Una vicenda eccezionale con la quale questo giovane ragazzo, questo giovane pilota ha dimostrato appunto il suo eroismo, la sua capacità di andare oltre l’interesse personale di salvare la sua stessa vita.
Non accettò l’umiliazione di essere preso in giro dal nemico tedesco; si è ribellato in un incontenibile moto giovanile di orgoglio e ha giocato il tutto per tutto. Si è reso protagonista di una azione davvero audace e temeraria, che però gli è costata la vita.
A noi resta il cordoglio per questa morte, l’ammirazione per questa scelta valorosa e per quanto ha fatto per noi.
Ma è stato importante anche per chi era con lui in quella tragica circostanza.
Parlavo nei giorni scorsi con l’amico William Lugli, che mi raccontava di essere particolarmente legato alla figura del nostro pilota; senza di lui per suo padre Tullio Lugli, per Omar Bisi, per Scalambra (importanti comandanti partigiani) e una staffetta probabilmente la fuga dal rastrellamento sarebbe stata molto ardua e difficile.
La cittadinanza onoraria, assieme alla strada e al cippo, serve e servirà per ricordare questo ragazzo e per tramandare le sue scelte, le sue gesta e suoi valori a chi ci seguirà in futuro.
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