Prima stesura 20-11-2013 V04 del 23-10-2016
Fontana dell’Americano in viale
Carducci
APPUNTI – Bozza
A cura di Mauro D’Orazi
avvertenza: come al solito mancano le foto - è estremamente complicato metterle in questo blog - non vanno in automatico
Uno
dei miei (M D'Orazi) compiti era quello di andare a prendere un fiascone d'acqua
ferruginosa a la funtanèina
dl Americàan (alla fontanina dell’americano) in viale Carducci; per
tale incombenza, non facilissima, utilizzavo uno sportone di paglia per il
trasporto di una grossa boccia da tre litri; infatti l'acqua del rubinetto di
Carpi (l’aaqua dal Sinndech) era ed è
piena di calcio e non consente una buona cottura della buccia
dei fagioli che resta coriacea; l'acqua ferruginosa della fontanina di viale
Carducci invece consentiva una lessatura perfetta; la fontanina è stata
assassinata dal Comune (come tante altre cose di pregio) negli anni '70; oggi
dà al raro passante acqua normale dell’acquedotto. (Ma
c’è ancora? Dubbio di AM)
Forse 1929 al nevòun in viale Carducci vista campanile sagra - dalla fontanina
dell'americano
Mi sembra
interessante soffermarmi un attimo sulla storia di questa fontanina. Ce la
racconta in prima persona Mauro Magri, il nipote di chi la fece costruire.
**
testimonianza di
Mauro Magri - agosto 2013
Io
sono nato in viale Carducci, nella casa chiamata dell'AMERICANO. L'americano
era mio nonno paterno e che fece fare anche la famosa Fontanina. Lui era stato
per 11 anni minatore in USA, a 1000
m . sotto terra e, tornato, si guadagnò questo
soprannome.
Mio
nonno paterno ritornò nel 1922 dagli Stati Uniti, dopo undici anni di duro
lavoro in una miniera di carbone a 1000 metri sotto terra. Ogni mese inviava un
bonifico del mensile a Roma, alla Banca d'Italia, che per il servizio di
ricevimento della somma e trasferimento alla nostra famiglia a Carpi, si
tratteneva i diritti di commissione di ben il 50%. Al ritorno riuscì comunque
ad acquistare la casa in viale Carducci, che era stata costruita nel 1909 sulla
fossa, che circondava “la murra”, che
era al centro di quello che sarebbe divenuto il viale. Lì a 30 metri c'era anche la
balera "SALONE CARDUCCI".
1920 ca viale Carducci con il Salone Carducci al centro della foto
Ecco una
foto del Salone Carducci, ora non più esistente
Il circolo privato Salone Carducci fu poi tagliato nel mezzo e
rimasero soltanto i casamenti dei due ingressi laterali
Il
nonno acquistò tutto l'immobile e costruì tanti piccoli appartamenti a schiera
a due piani con lo sbocco negli orticelli nel retrostante viale Nicolò Biondo.
Davanti alla fila di case in tutto in viale Carducci c'erano tanti orti, uno
per ogni casa, ora trasformati in tanti posti sosta per auto.
Il
problema era l'acqua, che bisognava andarla a prendere pompandola dalle varie
fontanelle sparse per la città.
Per
ovviare a tale importante carenza, mio nonno fece pertanto perforare in proprio
la fontana, arrivando giù fino a 175 metri .
Siccome
però in tanti ogni giorno chiedevano di accedere all'acqua, lui tolse la rete
di recinzione e la mise a disposizione della cittadinanza.
Si
scendeva alcuni scalini e a poco più di un metro sotto il piano stradale c'era
la pompa a mano.
Il
Comune inviava poi al mattino e alla sera un
addetto ad accendere e spegnere la pompa, quando si utilizzò un motorino
elettrico al posto della leva manuale.
Fino
alla sua morte, avvenuta nel 1968, il nonno ogni
due anni faceva pulire i condotti della fontanina fino in profondità, a proprie
spese. L'acqua era ferruginosa, lievemente torbida e
rossastra e bevendola si percepiva distintamente il gusto del metallo
disciolto. Non di rado i medici indirizzavano i pazienti a rifornirsi d'acqua
per svariati scopi terapeutici. Tanti bar, ristoranti, da Correggio fino a
Mirandola, la venivano a prendere a damigiane, per il fare caffè e cuocere i
legumi. Infatti era denominata l'aaqua da
cóoser i fasóo (l'acqua per cuoce i fagioli). Uscendo da casa mia, fra la
fontanina a destra ed il primo albero a sinistra, c'era un'enorme vascone in
cemento interrato. Siccome nei primi anni la fontana buttava continuamente,
l'acqua prima di arrivare alla fogna, passava e manteneva pieno il vascone. I
pompieri, che erano in viale Garagnani, riempivano le loro autocisterne e lì
l'acqua non mancava mai. Quando il Comune creò nel viale un gran parcheggio (e
i pompieri si erano trasferiti in viale Giovanni XXIII), invece di riempirlo di
detriti, il vascone è stato sfondato. Ciò fece sì che a ogni consistente
temporale, la cantine nei pressi a 2 metri di profondità si allagavano. Ho dovuto
costruire un pozzo di raccolta in cantina e con due pompe di recupero, che
inviano e scaricano l'acqua in viale Nicolò Biondo.
**
Fiorella
Urbini - 2-9-2013 A proposito della
fontanina in viale Carducci ricorda bene che da bambina si fermava a bere un po’
di questa acqua definita "speciale".
Ricorda
le donne che arrivavano lì con le loro brocche più o meno grandi da riempire.
La mamma di Rosanna Candeli, sua ex cognata, la usava per innaffiare le sue
piante che crescevano sempre molto rigogliose. La gh ìiva 'na bèela pasìnsia!!!
Carpi,
Piazza Garibaldi o Piazzetta. Foto inizio secolo, cartolina viaggiata 1919.
Il
timbro postale è del 1919, ma la foto è certo di prima della 1^ GM, come si
vede dall’abito delle donne - in fondo in fondo
si intravede il cavallo in piazza, quindi siamo
dopo il 1903 - notare le due guardie con la sciabola
Mauro
Magri: La fontana che si vede nella foto era
della stessa falda di quella sotto il campanile di San Francesco. Quella
ferruginosa dell'Americano era della stessa falda di quella in viale De Amicis e di quella
all'interno della Distilleria Ferrari.
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