giovedì 6 settembre 2012

Caro Nino (Santachiara) zero tituli anche per te. D'Orazi Carpi


Caro Nino ..   Zero tituli anche per te.        La Voce di Carpi    25   giugno 2009
Con risposta
Post fatto: Nino Santachiara entra come al solito deciso e affannato nel mio ufficio e mi intima: “Tu che hai tutto! Tirami fuori i risultati delle elezioni provinciali di Frassinoro e Serramazzoni! Mi mancano questi dati per completare l’esame dei voti della lista socialista (laica e riformista) nella Provincia di Modena! In Prefettura mi hanno assicurato che nel PC hanno messo tutti i numeri!”
Io lo guardo stupito e penso che non riuscirò mai ad abituarmi a questo esuberante politico che dal dopoguerra porta alto e gagliardo lo stendardo socialista; un vessillo solido, sia pure caratterizzato dallo scorrere mutante di almeno da una ventina di intestazioni e loghi diversi. Ma lui, Nino, non se ne cura dei nomi: è e rimane socialista.

Antefatti: nell’aprile 2008, poco prima della elezioni politiche, apparentemente disgustato dalla geografia partitica delle varie liste nazionali, mi aveva portato l’ultimo numero della Luce, secolare foglio socialista carpigiano, e sbattendomelo sul tavolo aveva spergiurato con molta convinzione: “Mauro! Questa è l’ultima volta che faccio una campagna elettorale! Basta!”
Detto e fatto, eccolo di nuovo … appena un anno dopo, ridiscendere in pista con il gruppone eterogeneo di appoggio all’inedita lista civica con candidata Sindaco Giliola Pivetti. Nino, in tandem con Rossano Bellelli, prende la cosa molto seriamente e gli viene affidata l’alta delega della gestione amministrativa della presentazione della lista Alleanza per Carpi e della propaganda elettorale; ma, da politico di canuto pelo, ha soprattutto il compito di prevenire, capire, prevedere, valutare le segrete mosse e contro mosse, parare le offese, attaccare  … in relazione agli umori e i sentimenti delle altre liste e per quanto possibile della gente, degli elettori, una massa sempre più sconosciuta alle direzioni dei partiti locali.
Uno dei miei compiti in Comune è quella della gestione degli spazi e della propaganda elettorale: Santachiara arriva nel mio ufficio un giorno sì e uno no: banchini, cartelloni, propaganda diretta e indiretta, comizi, ecc …  è lui il primo a inoltrare le domande; è sempre lui il primo, alle otto meno dieci del solenne giorno prefissato, a presentare la lista pivettiana, con tutte le carte perfettamente in ordine.
Nino sembra un fresco ragazzino di vent’anni, preso da incontenibile e giovanile ardore; ci crede a questo progetto e sprizza di energia e di rinnovato entusiasmo; questo mi fa ricordare il famoso aneddoto di tanti anni fa, quando, neo assessore, sbusinava nelle grigie stanze degli uffici tecnici e l’allora ingegnere capo Pecchi esclamò: “Mò chi el cal ragasol ?!! Sa serchel ?!?!”
Con Nino cerchiamo di fare previsioni sul consenso che otterrà la Pivetti; egli gode intimamente a parlare e speculare gli angoli più reconditi di queste tematiche. In lui ha sempre albergato un sogno, nemmeno tanto segreto: “metterlo in quel posto” al locale PCI e poi ai suoi successori, coi quali era da sempre obbligato ad allearsi querulante e in posizione di netto sub ordine.
Nino stavolta è molto fiducioso, ma io molto scettico, avendo bene in mente gli esiti deludenti, nonostante l’impegno profuso, della lista del caro Beppe Lopetrone (5,7 % e 1 consigliere) e quella del fornaretto Senigaglia (3% scarso e 1 consigliere). Si parla addirittura di ballottaggio e di grandi percentuali; io, più terra terra, prevedo al massimo un paio di consiglieri. A pochi giorni dal voto Nino mi consegna una busta chiusa con la percentuale prevista per la lista Alleanza per Carpi: nel suo vaticinio però prevale in extremis il ravvedimento del politico esperto, scevro dalle esaltazioni fino allora espresse; al momento dell’apertura della misteriosa busta (dopo lo scrutinio) risulterà una forchetta dall’8 al 10% per Alleanza per Carpi. Centro ! Nino a indovinato la percentuale che sarà dell’8,13; io invece i seggi che saranno solo due e non i tre sperati… dalla sua lista.
Nonostante il risultato a mio parere notevole per un comune conservatore come Carpi, Santachiara è molto deluso, in cuor suo forse sperava in un successo ben maggiore, ma per pura caja, era stato molto prudente.
Dovete sapere che esiste uno strano fenomeno che accompagna il sorgere e il progredire di queste liste civiche; in questi coacervi inediti, si forma ben presto un gruppo di entusiasti e supermotivati che comincia a lavorare e far propaganda per il nuovo candidato sindaco; la quantità delle persone avvicinate aumenta in modo sensibile nei primi momenti, le risposte sono spesso positive, ma poi piano piano i contattati risultano essere grosso modo, in effetti, sempre quelli. In questa micro bolla il gruppo civico avverte pertanto un forte e diffuso consenso, ma tale percezione non è adeguata alla realtà, in quanto i contatti riguardano un numero chiuso e limitato di persone. Aggiungiamo poi anche il fatto che generalmente a Carpi si sta bene e i servizi sono buoni: perciò parecchi, anche fra i più avvertiti e sensibili, alla fine arrivano alla logica conclusione: “Ma perché cambiare ?”
Santachiara è stato uno che alla candidatura Pivetti ha creduto subito ed è anche stato bravo (o fortunato) a sventate la presentazione a Carpi di altre due possibili liste socialiste: una del PS provinciale e una (forse) di Zinani.
Ma Nino non è riuscito a evitare la sciagurata nascita di una lista sulle elezioni provinciali dove gli eredi Nenni e Craxi si sono presenti soli soletti come Socialisti - Laici e Riformisti. E questo è stato un grave errore, in quanto, fatte le opportune disamine e valutazioni numeriche, ciò consente facilmente di capire, a spoglio effettuato, quale sarà poi l’apporto netto dei socialisti per la Pivetti a Carpi … e, visti i dati, verosimilmente meno di 150 voti, su 3.300 !!!  Appena poi una manciatina di preferenze per i suoi candidati consiglieri.
Insomma non un gran ché, ma niente di male; il visconte François-René de Chateaubriand (1768-1848), scrittore, diplomatico e politico francese, ci ricorda che la scarsità dei mezzi e dei consensi sono compensate dalla nobiltà degli ideali.  

Conclusione: Nino aspetta con apprensione l’esito della mia ricerca nel sito della Prefettura … Frassinoro, Frassinoro …  Socialisti - Laici e Riformisti …  mmm ..  zero voti. Nino trasale, poi controlla … non ci crede, ricontrolla  …  proprio zero voti. “Guarda Serra  .. abbiamo avuto il sindaco per tanti anni e raggiungemmo anche il 12% ! ”
Cerco Serra e nel resoconto della Prefettura non c’è nemmeno il simbolo. Nino è indispettito e sempre più agitato. Cerco i risultati nel sito del Comune di Serra e finalmente appare il simbolo e … zero voti. “Caro Nino ecco perché non avevi i due risultati, sono zero!!”
Zero tituli … dunque … non solo nello sport, ma anche per il PS e per tanti i partitini che hanno cercato cocciutamente un po’ di spazio democratico, in un’epoca che non perdona raffinate sfumature politiche: risultati minimi e zero per seggi per Comunisti Italiani, Verdi, SD, La Destra, PRC e La Lista di Deanna.
Santachiara è davvero desolato e disperato; si è ammutolito e io gli dimostro sincera comprensione e condivisione del dolore. Forse i tempi lo hanno davvero superato questa volta; quasi 50 anni di onorata carriera e tutto si risolve nella delusione cocente di un risultato più che striminzito.
Nino non è da questi particolari che si giudica un giocatore.
Auguri, indomito Nino, anche con zero tituli  ti vorrò sempre bene lo stesso.

                                                                           Mauro D’Orazi
**
La Voce 2 luglio 2009
LETTERE
Quel racconto non chiarisce

Caro Direttore, gli anticlericali di una volta, quando qualcuno subiva un torto di cattivo gusto, inveivano infastiditi: "E' uno scherzo da preti". Avendo Voce pubblicato una lunga filippica con al centro il sottoscritto, chiederei una sola rettifica su un concetto non esatto e contrario alla verità. Nel Collegio provinciale n° 26 di Serramazzoni, il Partito Socialista ha preso zero voti solo perché, per un disguido tecnico, i socialisti non sono riusciti a presentare il simbolo e il candidato.
Tutto qui, non c'è nessuna dietro logica da imbastire.
Il "Racconto" di Mauro D'Orazi, in concorrenza con le "sbraghirate" dell'altro amico Imbeni, svolazza tra il sarcastico, l'ironico, il professionale, tra il serio e il faceto, senza contribuire seriamente a chiarire il senso e il significato dell'ultima campagna elettorale carpigiana.
                                                                    Nino Santachiara - Carpi

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