martedì 27 dicembre 2011

Sèmmper più togo di Mauro D'Orazi dialetto carpigiano - Carpi (Modena)

Sèmmper più togo

Una parola dalle lontane origini
                                                                           v 09 del 26-10-2015
     a cura di Mauro D'Orazi

Mò stìi lòofi! Ma quanto sei lof(f)io, negativo, sbagliato, incapace, non all’altezza, ecc… La frase si può molto propriamente indirizzare a un calciatore che sbaglia clamorosamente un passaggio o un goal a porta vuota o a un un ṡugadóor da chèerti ch a l sbàaglia la calèeda. L’esatto, preciso contrario di lòofìi è togo (bello, positivo, bravo, abile, di moda, ecc …). C’è da segnalare che a mio avviso i due termini erano molto in voga a Modena e anche Carpi fino agli anni ’80. Oggi, soprattutto il secondo, sono largamente in disuso e superati.
Addirittura fra i giovani degli anni ’70 era diffusa un’ulteriore aggettivazione con la parola “togale”, sempre per esprimere una grande positività, mista a solennità per situazioni o cose. (nel senso di ottimo, curioso, molto interessante).
Oggi si preferisce dire: “Che forte!”,“ Che figo!” o “Fighissimo!”

Questa ricerca mi ha dato modo di indagare, nella mia qualità èd braghèer, sul termine togo; esso è molto particolare e da sempre mi sono chiesto la sua origine.
Innanzitutto bisogna subito segnalare che il termine, pur dialettale, è diffuso in molte e tra loro lontane zone dell’Italia. Questo fatto è già di per sé sorprendente, perché ero convinto che fosse un termine prettamente modenese.


L’ammiraglio Togo e la battaglia navale di Tsushima

Bisogna da subito sfatare l’errata opinione comune che la parola togo derivi dal nome dell’ammiraglio giapponese Heiachiro Togo che nel 1905 rifilò una sorprendente e bruciante sconfitta alla flotta russa. Infatti nel corso della battaglia di Tsushima (1905), la flotta giapponese al suo comando distrusse i due terzi della Flotta del Baltico russa, una vittoria determinante per la fine del conflitto.
Ma da ricerche effettuate nel bolognese dal noto dialettologo Luigi Lepri, la parola era già in uso nel 1800, molto prima quindi che l’ammiraglio fosse nato.


L'ammiraglio Togo (1848-1934)... non c'entra nulla !!




L'ammiraglio Togo sul ponte del Mikasa all'inizio della Battaglia di Tsushima nel 1905. La bandiera da segnalazioni innalzata è la lettera "Z", che era un'istruzione speciale per la flotta.**


Altre fonti

Il “ mi tògo”, cioè l’“io prendo” in parlata veneta e direttamente derivante dal verbo latino tollo, tollis, sustuli, sublatum, tollĕre = prendere … non c’entra proprio nulla.
Della repubblica africana del Togo poi non se ne parla nemmeno: è nata nel 1960.
Togo nel dialetto di Cosenza è un tipo in gamba che se la cava in qualunque occasione o situazione meglio degli altri, ma non ne mena vanto; è anche colui che crede di sapere tutto, che pensa di essere più intelligente degli altri, che crede di saper fare tutto meglio, che si compiace di sentirsi qualificare come gran figlio di buona donna.
A Breganze (Vicenza) indica un particolare terreno di origine vulcanica, non molto profondo (40-50 cm) che poggia direttamente sulla roccia madre basaltica: togo nel dialetto locale. Un buon terreno, anche se è non è dotato di elevata fertilità, ma ciò rappresenta un’ottima premessa per la vocazione alla viticoltura di alta qualità, con naturali basse produzioni.
A Siena e a Perugina significa … ganzo/forte
In dialetto di Lucca significa addirittura: buffo, strano, ridicolo.
Lo studioso Alberto Menarini in "Gerghi" stampato a Modena nel 1942, dà alla parola una provenienza gergale, poi passata ai dialetti "normali". Togo era ed è molto diffuso in varie zone, perché pare facesse parte del gergo furbesco della malavita, grazie al quale ladri e affini parlavano in modo da non farsi capire dagli altri.

Anonimo Lucchese il 9 febbraio 2014 mi scrive: “Confermo che togo in lucchese sta per persona eccentrica. Si può infatti dire di un tizio che si comporta in modo eccentrico - "Lullì è togo davero!-. Mi pare ovvio che il termine sia stato in passato utilizzato in modo ironico, finendo poi per mantenere solo questo significato. È strano che nelle zone che confinano con Lucca a sud (Pisa) e a nord (Modena), togo significhi… bello, di moda, ecc… . Oltre che nel lucchese della città e pianura togo è utilizzato, con lo stesso significato di eccentrico, anche in Media Valle del Serchio e sulle Apuane meridionali; mentre in città il termine è ormai poco utilizzato. In Media Val di Serchio è però ben vivo.”

Ma dopo tutto questo escursus finalmente in un dizionario dialettale della zona di Pistoia troviamo, forse, la soluzione del mistero: “togo - persona furba. Presente in molti dialetti italiani, la parola viene dall'ebraico "tov"מזל ” buono.”
Famosa sarebbe la frase ebraica Mazel tov (מזל טוב) che significa letteralmente "buona fortuna".
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Ma non finisce qui! Ecco altri autorevoli pareri e interpretazioni.

Guerra Gilberto (Modena): “Leggendo qualche sito qua e là, c'era chi aveva scartato l'ipotesi "tov" dall'ebraico, perché la sua trasposizione italiana sarebbe stata "tobo". Magari avrebbe potuto poi trasformarsi in togo, ma l'assenza di un tal vocabolo in qualsivoglia dialetto italiano e la presenza in tutti di "togo" lascerebbe parecchi dubbi. Io credo che alla fine la versione latina sia la più credibile, vista la diffusione del vocabolo in aree nelle quali il tedesco ha avuto poco a che fare.”

Giambattista Moreali (Modena): “Mio padre ricordava quando la fama dell'ammiraglio Togo fece sì che l'ammirazione per l'ammiraglio lo facesse entrare nel gergo modenese, sicuramente passando per il gergo della malavita. C'è sempre stato un travaso di termini fra il gergo della malavita e quello degli studenti della borghesia. Lòfi è più antico e si lega a liffa.
Il Fanfani (1815-79), autore di un noto dizionario, aveva già tagliato “la testa al togo”. Bisognerà tornare alla toga, simbolo di giustizia e quant'altro. Il quant'altro taglia appunto la testa al toro. Poveretto!

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 Tògo
di Giorgio Rinaldi
di Folclore contadino – Vignola

Vignola, 3-4-2013

Ciao, Mauro,
  sì è molto affascinante la derivazione ebraica, ma potrebbe anche risultare da un incrocio, tra quest'ultima e il valore più arcaico di TOGA, da cui togatus, poi togato e infine togo. Comunque dai un'occhiata all'allegato. Poi se riesco a trovare, tra i video che Barbi mi ha spedito, la registrazione di TOGO del lontano 23/24 febbraio 2008, te la mando. Salutoni. Giorgio Rinaldi

Togo oggi significa: ottimo, eccellente, molto buono, in gamba, bello, fuori del comune.

L’aggettivo è presente in numerosi dialetti italiani; appare scritto per la prima volta nella variante milanese tiògo in un poema del Settecento e già nel 1865 è attestato in Toscana. Verso la fine dell’Ottocento viene a far parte della lingua italiana.
Ciò esclude, per ragioni cronologiche, la sua derivazione dal nome dell’ammiraglio giapponese Togo, divenuto famoso soltanto dopo il 1905, anno in cui sconfisse la flotta dello zar nella guerra russo-giapponese.
               
Un’ipotesi fa derivare togo dal tedesco TUGAN, buono, valente; una seconda dall’ebraico TOV, che significa buono, bello; mentre un’altra ritiene sia tratto da TOGA, cioè mantello dei magistrati, giudici, intesa nell’immaginario popolare come simbolo di eccellenza, di persona egregia.

Recentemente è stata proposta la derivazione di togo dalla sovrapposizione dei due termini TOV e TOGA.

Fraseologia:
 Fer al tògo
 È un vestito toghissimo
 Mò s’l’ê tògo!
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Fonte MO PENSA TE - feb 2008 Sempre di Giorgio Vignoli
Questo aggettivo, "TOGO", è presente in numerosi dialetti italiani,appare scritto per la prima volta nella variante milanese "tiogo" in un poema del Settecento e già nel 1865 è attestato in Toscana. Verso la fine dell'Ottocento viene a far parte della lingua italiana. Ciò esclude per ragioni cronologiche la sua derivazione dal nome dell'ammiraglio giapponese Togo, diventato famoso soltanto dopo il 1905, anno in cui sconfisse la flotta dello Zar nella guerra russo-giapponese.
Un'ipotesi fa derivare TOGO dal Tedesco Tugan cioè, buono, valente;
una seconda ipotesi dall’ebraico "Tov",che significa, buono, bello.
Un'altra versione viene tratta da "Toga", il mantello dei giudici in quanto simbolo d'eccellenza.
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Silvio Cevolani dell’Istituto Settecani, nel Vocabolario etimologico del dialetto modenese, così definisce la parola in questione:
Tògo: ottimo, magnifico. A me è stato raccontato che si tratta di un neologismo coniato nel 1905 a seguito della battaglia navale di Tsushima, nella quale la flotta russa fu sconfitta da quella giapponese comandata dall’ammiraglio Heihachiro Togo.
L’evento, quale prima sconfitta di una flotta europea da parte di una asiatica, ebbe risonanza mondiale e rese immensamente popolare il nome dello stratega giapponese, nome che da noi sarebbe rimasto ad indicare qualcosa di eccellente sotto ogni punto di vista. A supporto di questa storia si potrebbe invocare il fatto che questo vocabolo viene accolto dal Neri (1981), ma è ignorato dal Maranesi (1893).
Bella storia, ma assolutamente fasulla: il vocabolo toga esisteva anche prima del 1905, io ad esempio l’ho trovato nel Vocabolario dell'uso toscano del Fanfani (1863) e riporto la voce integralmente:
- TOGO. dicesi di affare trattato e riuscito bene per utilità e lucro personale.
È stato un affare togo.-
La ricerca dell’etimo ha impegnato diversi studiosi che sono giunti a risultati differenti.
Il Preti propone il verbo tedesco taugen (essere idoneo, essere buono) e anch’io ho pensato ad una parola tedesca, Tugend (virtù, qualità).
Nel Cortellazzo-Marcato si menziona il latino toga, abito delle occasioni importanti, vestito della festa.

Nello stesso lavoro si avanza anche un’altra possibilità che mi sembra la più ragionevole, ovvero l’ebraico tov o tobh (bello, buono, grazioso). L’etimo ebraico viene sostenuto anche da Luisa Modena e dal Bondardo; togo è poi presente pure in veronese.”

4 commenti:

  1. CONFERMO CHE IN LUCCHESE STA PER PERSONA ECCENTRICA. SI PUO' INFATTI DIRE DI UN TIZIO CHE SI COMPORTA IN MODO ECCENTRICO: "Lullì è togo davero". MI PARE OVVIO CHE IL TERMINE SIA STATO IN PASSATO UTILIZZATO IN MODO IRONICO FINENDO POI PER MANTENERE SOLO QUESTO SIGNIFICATO. STRANO E' CHE NELLE ZONE CHE CONFINANO CON LUCCA A SUD (PISA) E A NORD (MODENA), TOGO SIGNIFICA "BELLO, DI MODA, ECC.". OLTRE CHE NEL LUCCHESE DELLA CITTA' E PIANURA TOGO E' UTILIZZATO, CON LO STESSO SIGNIFICATO DI ECCENTRICO, ANCHE IN MEDIA VALLE DEL SERCHIO E SULLE APUANE MERIDIONALI. MENTRE IN CITTA' IL TERMINE E' ORMAI POCO UTILIZZATO IN MEDIA VAL DI SERCHIO E' BEN VIVO.

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  2. Ho notato che a Messina è usatissimo tra i giovani, non so se è entrato nel gergo di questa generazione o se è usato nel lessico messinese da tempo

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grazie