Sèmmper più
togo
Una parola
dalle lontane origini
v 09 del 26-10-2015
a cura di Mauro D'Orazi
Mò stìi lòofi! Ma quanto sei lof(f)io, negativo,
sbagliato, incapace, non all’altezza, ecc… La frase si può molto propriamente
indirizzare a un calciatore che sbaglia clamorosamente un passaggio o un goal a
porta vuota o a un un ṡugadóor da chèerti ch a l sbàaglia la calèeda.
L’esatto, preciso contrario di lòofìi è togo (bello, positivo, bravo, abile, di moda, ecc …). C’è da
segnalare che a mio avviso i due termini erano molto in voga a Modena e anche
Carpi fino agli anni ’80. Oggi, soprattutto il secondo, sono largamente in
disuso e superati.
Addirittura fra i giovani degli anni ’70 era diffusa un’ulteriore
aggettivazione con la parola “togale”, sempre per esprimere una grande
positività, mista a solennità per situazioni o cose. (nel senso di ottimo,
curioso, molto interessante).
Oggi si preferisce dire: “Che forte!”,“ Che figo!” o
“Fighissimo!”
Questa ricerca mi ha dato modo di indagare, nella mia
qualità èd braghèer, sul
termine togo; esso è
molto particolare e da sempre mi sono chiesto la sua origine.
Innanzitutto bisogna subito segnalare che il termine, pur
dialettale, è diffuso in molte e tra loro lontane zone dell’Italia. Questo
fatto è già di per sé sorprendente, perché ero convinto che fosse un termine
prettamente modenese.
L’ammiraglio Togo e
la battaglia navale di Tsushima
Bisogna da subito sfatare l’errata opinione comune che la
parola togo derivi dal nome dell’ammiraglio giapponese Heiachiro Togo
che nel 1905 rifilò una sorprendente e bruciante sconfitta alla flotta russa. Infatti
nel corso della battaglia di Tsushima (1905), la flotta giapponese al suo
comando distrusse i due terzi della Flotta del Baltico russa, una vittoria
determinante per la fine del conflitto.
Ma da ricerche effettuate nel bolognese dal noto
dialettologo Luigi Lepri, la parola era già in uso nel 1800, molto prima quindi
che l’ammiraglio fosse nato.
L'ammiraglio Togo (1848-1934)...
non c'entra nulla !!
L'ammiraglio Togo sul ponte del
Mikasa all'inizio della Battaglia di Tsushima nel 1905. La bandiera da
segnalazioni innalzata è la lettera "Z", che era un'istruzione
speciale per la flotta.**
Altre
fonti
Il “ mi tògo”, cioè
l’“io prendo” in parlata veneta e direttamente derivante dal verbo
latino tollo, tollis,
sustuli, sublatum, tollĕre = prendere … non c’entra proprio
nulla.
Della repubblica africana del Togo poi non se ne
parla nemmeno: è nata nel 1960.
Togo nel dialetto di Cosenza è un tipo in gamba che se la cava
in qualunque occasione o situazione meglio degli altri, ma non ne mena vanto; è
anche colui che crede di sapere tutto, che pensa di essere più intelligente
degli altri, che crede di saper fare tutto meglio, che si compiace di sentirsi
qualificare come gran figlio di buona donna.
A Breganze (Vicenza) indica un particolare terreno
di origine vulcanica, non molto profondo (40-50 cm ) che poggia
direttamente sulla roccia madre basaltica: togo nel dialetto locale. Un
buon terreno, anche se è non è dotato di elevata fertilità, ma ciò rappresenta
un’ottima premessa per la vocazione alla viticoltura di alta qualità, con
naturali basse produzioni.
A Siena e a Perugina significa … ganzo/forte
In dialetto di Lucca significa addirittura: buffo,
strano, ridicolo.
Lo studioso Alberto Menarini in "Gerghi"
stampato a Modena nel 1942, dà alla parola una provenienza gergale, poi passata
ai dialetti "normali". Togo era ed è molto diffuso in varie
zone, perché pare facesse parte del gergo furbesco della malavita, grazie al
quale ladri e affini parlavano in modo da non farsi capire dagli altri.
Anonimo
Lucchese il
9 febbraio 2014 mi
scrive: “Confermo che togo in
lucchese sta per persona eccentrica. Si può infatti dire di un tizio che si
comporta in modo eccentrico - "Lullì
è togo davero!-. Mi pare ovvio che il termine sia stato in passato
utilizzato in modo ironico, finendo poi per mantenere solo questo significato.
È strano che nelle zone che confinano con Lucca a sud (Pisa) e a nord (Modena),
togo significhi… bello, di moda, ecc…
. Oltre che nel lucchese della città e pianura togo è utilizzato, con lo stesso significato di eccentrico, anche
in Media Valle del Serchio e sulle Apuane meridionali; mentre in città il
termine è ormai poco utilizzato. In Media Val di Serchio è però ben vivo.”
Ma dopo tutto questo escursus finalmente in
un dizionario dialettale della zona di Pistoia troviamo, forse, la soluzione
del mistero: “togo - persona furba. Presente in molti dialetti italiani, la parola
viene dall'ebraico "tov" “ מזל ” … buono.”
Famosa sarebbe la frase ebraica Mazel tov (מזל טוב) che significa
letteralmente "buona fortuna".
**
Ma non finisce qui! Ecco altri
autorevoli pareri e interpretazioni.
Guerra Gilberto (Modena): “Leggendo qualche sito qua e là, c'era
chi aveva scartato l'ipotesi "tov" dall'ebraico, perché la sua
trasposizione italiana sarebbe stata "tobo". Magari avrebbe potuto
poi trasformarsi in togo, ma l'assenza di un tal vocabolo in qualsivoglia
dialetto italiano e la presenza in tutti di "togo" lascerebbe
parecchi dubbi. Io credo che alla fine la versione latina sia la più credibile,
vista la diffusione del vocabolo in aree nelle quali il tedesco ha avuto poco a
che fare.”
Giambattista
Moreali (Modena):
“Mio padre ricordava quando la fama dell'ammiraglio
Togo fece sì che l'ammirazione per l'ammiraglio lo facesse entrare nel gergo
modenese, sicuramente passando per il gergo della malavita. C'è sempre stato un
travaso di termini fra il gergo della malavita e quello degli studenti della
borghesia. Lòfi è più antico e si
lega a liffa.”
Il Fanfani (1815-79), autore di un
noto dizionario, aveva già tagliato “la testa al togo”. Bisognerà tornare alla
toga, simbolo di giustizia e quant'altro. Il quant'altro taglia appunto la
testa al toro. Poveretto!
**
Tògo
di
Giorgio Rinaldi
di
Folclore contadino – Vignola
Vignola,
3-4-2013
Ciao,
Mauro,
sì è molto affascinante la derivazione
ebraica, ma potrebbe anche risultare da un incrocio, tra quest'ultima e il
valore più arcaico di TOGA, da cui togatus, poi togato e infine togo.
Comunque dai un'occhiata all'allegato. Poi se riesco a trovare, tra i video che
Barbi mi ha spedito, la registrazione di TOGO del lontano 23/24 febbraio 2008,
te la mando. Salutoni. Giorgio Rinaldi
Togo
oggi significa: ottimo, eccellente, molto buono, in gamba, bello, fuori del
comune.
L’aggettivo è presente in numerosi dialetti
italiani; appare scritto per la prima volta nella variante milanese tiògo
in un poema del Settecento e già nel 1865 è attestato in Toscana. Verso la fine
dell’Ottocento viene a far parte della lingua italiana.
Ciò esclude, per ragioni cronologiche, la sua
derivazione dal nome dell’ammiraglio giapponese Togo, divenuto famoso soltanto
dopo il 1905, anno in cui sconfisse la flotta dello zar nella guerra
russo-giapponese.
Un’ipotesi fa derivare togo dal tedesco TUGAN,
buono, valente; una seconda dall’ebraico TOV, che
significa buono, bello; mentre un’altra ritiene sia tratto da TOGA,
cioè mantello dei magistrati, giudici, intesa nell’immaginario popolare come simbolo
di eccellenza, di persona egregia.
Recentemente è stata proposta la derivazione di togo
dalla sovrapposizione dei due termini TOV e TOGA.
Fraseologia:
Fer al
tògo
È un vestito
toghissimo
Mò s’l’ê
tògo!
**
Fonte MO PENSA TE - feb 2008 Sempre di Giorgio Vignoli
Questo aggettivo,
"TOGO", è presente in numerosi dialetti italiani,appare scritto per
la prima volta nella variante milanese "tiogo" in un poema del
Settecento e già nel 1865 è attestato in Toscana. Verso la fine dell'Ottocento
viene a far parte della lingua italiana. Ciò esclude per ragioni cronologiche
la sua derivazione dal nome dell'ammiraglio giapponese Togo, diventato famoso
soltanto dopo il 1905, anno in cui sconfisse la flotta dello Zar nella guerra
russo-giapponese.
Un'ipotesi fa derivare TOGO dal
Tedesco Tugan cioè, buono, valente;
una seconda ipotesi dall’ebraico
"Tov",che significa, buono, bello.
Un'altra versione viene tratta da
"Toga", il mantello dei giudici in quanto simbolo d'eccellenza.
**
Silvio Cevolani dell’Istituto Settecani, nel Vocabolario
etimologico del dialetto modenese, così definisce la parola in questione:
“Tògo:
ottimo, magnifico. A me è stato raccontato che si tratta di un neologismo
coniato nel 1905 a
seguito della battaglia navale di Tsushima, nella quale la flotta russa fu
sconfitta da quella giapponese comandata dall’ammiraglio Heihachiro Togo.
L’evento,
quale prima sconfitta di una flotta europea da parte di una asiatica, ebbe
risonanza mondiale e rese immensamente popolare il nome dello stratega
giapponese, nome che da noi sarebbe rimasto ad indicare qualcosa di eccellente
sotto ogni punto di vista. A supporto di questa storia si potrebbe invocare il
fatto che questo vocabolo viene accolto dal Neri (1981), ma è ignorato dal
Maranesi (1893).
Bella storia, ma assolutamente
fasulla: il vocabolo toga
esisteva anche prima del 1905, io ad esempio l’ho trovato nel Vocabolario
dell'uso toscano del Fanfani (1863) e riporto la voce integralmente:
-
TOGO. dicesi di affare trattato e riuscito bene per utilità e lucro personale.
È
stato un affare togo.-
La
ricerca dell’etimo ha impegnato diversi studiosi che sono giunti a risultati
differenti.
Il
Preti propone il verbo tedesco taugen (essere idoneo, essere buono) e
anch’io ho pensato ad una parola tedesca, Tugend (virtù, qualità).
Nel
Cortellazzo-Marcato si menziona il latino toga, abito delle occasioni
importanti, vestito della festa.
Nello
stesso lavoro si avanza anche un’altra possibilità che mi sembra la più
ragionevole, ovvero l’ebraico tov o tobh (bello, buono,
grazioso). L’etimo ebraico viene sostenuto anche da Luisa Modena e dal
Bondardo; togo è poi presente pure in veronese.”
CONFERMO CHE IN LUCCHESE STA PER PERSONA ECCENTRICA. SI PUO' INFATTI DIRE DI UN TIZIO CHE SI COMPORTA IN MODO ECCENTRICO: "Lullì è togo davero". MI PARE OVVIO CHE IL TERMINE SIA STATO IN PASSATO UTILIZZATO IN MODO IRONICO FINENDO POI PER MANTENERE SOLO QUESTO SIGNIFICATO. STRANO E' CHE NELLE ZONE CHE CONFINANO CON LUCCA A SUD (PISA) E A NORD (MODENA), TOGO SIGNIFICA "BELLO, DI MODA, ECC.". OLTRE CHE NEL LUCCHESE DELLA CITTA' E PIANURA TOGO E' UTILIZZATO, CON LO STESSO SIGNIFICATO DI ECCENTRICO, ANCHE IN MEDIA VALLE DEL SERCHIO E SULLE APUANE MERIDIONALI. MENTRE IN CITTA' IL TERMINE E' ORMAI POCO UTILIZZATO IN MEDIA VAL DI SERCHIO E' BEN VIVO.
RispondiEliminagrazie
RispondiEliminascrivimi a dorry@libero.it
RispondiEliminaHo notato che a Messina è usatissimo tra i giovani, non so se è entrato nel gergo di questa generazione o se è usato nel lessico messinese da tempo
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